REGGIO EMILIA – Il forte astensionismo ha giocato un ruolo chiave nel disegnare il risultato delle elezioni regionali. Lo conferma anche l’analisi del voto dell’Istituto Carlo Cattaneo di Bologna, che da quasi 60 anni svolge ricerche sulla società italiana. L’ultima indagine, dedicata appunto alle Regionali, analizza anche il voto dei capoluoghi di provincia e, tra questi, di Reggio Emilia. Nella nostra città, secondo l’Istituto Cattaneo, il Pd è passato indenne attraverso un astensionismo superiore al 50%. Nessuno degli elettori che avevano votato il Pd alle Europee di giugno si sarebbe astenuto (anche se, per la verità, il numero assoluto di voti è diminuito da 31.200 a 26.200). La percentuale sale invece al 26% per l’Alleanza Sinistra e Verdi, al 58% per Azione, Italia Viva e + Europa e addirittura all’80% per il Movimento 5 Stelle. Nel campo del centrodestra, invece, si è astenuto un terzo di coloro che alle Europee avevano votato per Lega e Fratelli d’Italia e la metà di coloro che avevano scelto Forza Italia.
Il Cattaneo ha stimato anche i flussi relativi alla composizione del voto per i candidati alla presidenza della Regione. A Reggio città il 78% dei voti per De Pascale è arrivato da elettori del Pd. Seguono con percentuali assai inferiori Avs e Riformisti. Solo il 3% dei voti per il candidato del centrosinistra è stato espresso da elettori dei 5 Stelle. Il 4% viene da elettori che alle Europee di giugno avevano scelto il centrodestra. Nel voto per Elena Ugolini, invece, la parte del leone l’ha fatta Fratelli d’Italia, con il 55%. Seguono Lega e Forza Italia. Secondo la stima del Cattaneo, ben il 18% dei voti per la Ugolini sarebbe arrivata invece da elettori di centrosinistra.
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