REGGIO EMILIA – “Per me è stata una rivincita, sulla vita e sulla malattia”. La malattia è un tumore ovarico, con il quale Maria Grazia Davolio convive dal 2014. La rivincita è quella che questa donna straordinaria di 60 anni ha costruito nei 3 km e 800 metri di nuoto, nei 180 km di bici e nei 42 km e 195 metri della maratona finale dell’Ironman di Cervia, concluso in 14 ore e 15 minuti. ‘Io facevo sport prima della malattia – ha raccontato a Buongiorno Reggio -. Dopo è stato lo strumento che mi ha aiutata: grazie allo sport fisicamente ho avuto una risposta buona, non mi sono sentita distrutta nè dalla malattia nè dalle terapie”.
Una sfida, la sua, anche contro i pregiudizi: “Quando si parla di cancro e di tumore c’è un irrigidimento, la gente non ne vuole parlare – ha detto -. Io credo oggi di poter essere un esempio, di poter dire che grazie alla ricerca e alle terapie ci si può convivere. Bisogna sminuire il termine per far sì che, quando si presenta la malattia, si viva con un pò meno paura e più serenità”.
Maria Grazia oggi continua ad allenarsi con la Galileo. I suoi obiettivi sempre ben chiari in testa: “Io ho fatto 150 ore di chemio in tre anni per tre volte consecutive. Quando ero in terapia pensavo alle maratone che avevo finito, adesso nello sport mi dico sono riuscita a superare la chemio devo superare anche questo“.
L’Ironman della reggiana Maria Grazia Davolio, in cura per un tumore ovarico. VIDEO
14 novembre 2022La triatleta della Galileo è arrivata al traguardo della massacrante gara di Cervia. Da anni convive con la malattia e ora sta partecipando ad una terapia sperimentale