REGGIO EMILIA – Non si registrano per ora prese di posizione ufficiali da parte del tifo organizzato della Reggiana, o sulle pagine social dei gruppi e dei blog granata, in risposta all’invito pubblico fatto da Nondasola agli ultras: “Incontriamoci e confrontiamoci, vogliamo raccontarvi la nostra esperienza e la nostra attività”, aveva scritto in un comunicato l’associazione che si occupa di combattere la violenza contro le donne e di tutelare le vittime, rispetto alla frattura venutasi a creare con i tifosi per le proteste contro l’ingaggio di Manolo Portanova.
Tra qualche mese il calciatore affronterà un processo di Appello per stupro di gruppo dopo una prima condanna. Tanti, però, i commenti sulla pagina Facebook di Reggionline e Telereggio al servizio in cui davamo conto dell’invito di Nondasola. C’è chi scrive “bravissime”, plaudendo all’iniziativa, c’è chi dice che sarebbe stata più “cauta”, nei panni della Reggiana, per una questione di immagine pubblica, e c’è invece chi critica l’associazione citando ancora una volta il principio del terzo grado di giudizio.
Una telespettatrice scrive così: “Fate tanto per tante e vi ringrazio – riferendosi all’associazione – ma non è lui che gioca il problema, ce ne sono milioni di altri. Solo che la visibilità di questo caso vi fa gola. Se viene dichiarato colpevole in cassazione, pagherà. Casomai prendetevela con la giustizia italiana e i suoi tempi biblici’.
La protesta delle femministe non intende comunque fermarsi. Il movimento Nonunadimeno, che dopo aver organizzato la serata del 21 luglio in piazza Prampolini aveva radunato un gruppo di attiviste presentandosi ai campi di via Agosti nel giorno dell’allenamento, ha intenzione di organizzare un’analoga iniziativa per il 29 agosto fuori dallo stadio, in occasione della prima di campionato in casa della Reggiana.
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