REGGIOLO (Reggio Emilia) – Un’ammissione di responsabilità unita all’esternazione del rammarico legato alle fatali conseguenze dell’incidente. Davanti al giudice per le indagini preliminari Andrea Rat, Salvatore Iacono si è detto addolorato.
Spinto dal rimorso si era presentato, a distanza di quasi due giorni dall’impatto costato la vita al 48enne Loris Forghieri, si era presentato assieme al proprio avvocato ai carabinieri di Fabbrico, dove abita.
Iacono è indagato per omicidio stradale con l’aggravante della fuga, dato che non si era fermato a prestare soccorso al ciclista dopo lo schianto. Per lui la procura, ravvisando il pericolo di reiterazione del reato, ha chiesto e ottenuto gli arresti domiciliari, misura cautelare che è stata confermata.
Originario della Calabria, nato a Cinquefrondi, il 26enne ha alle spalle trascorsi penali. In passato ha fatto parte di una banda che si era specializzata in rapine messe a segno nella bassa reggiana, modenese e mantovana, ai danni di attività commerciali. Pochi mesi fa era stato fermato per guida senza patente, documento da lui mai conseguito.
Afferma l’avvocato Mauro Intagliata, che assiste i genitori di Loris Forghieri: “La madre è rimasta sconvolta nell’apprendere che il responsabile di questo tragico avvenimento non ha mai conseguito la patente. Questo oltre al fatto che l’uomo non si era fermato a soccorrere Loris aumenta il loro dolore”.
I genitori di Loris sono alle prese con una tragedia che li ha privati del loro unico figlio. Per l’automobilista che l’ha investito potrebbero aprirsi le porte del carcere.
“Nella famiglia non c’è desiderio di “vendetta” – conclude Intagliata – ma si è molto dubbiosi sul reale pentimento dell’indagato”.
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