REGGIO EMILIA – Sono 133.700 i pensionati per 162.350 pensioni erogate: due numeri, tra i tanti, che documentano il ruolo svolto dall’Inps nel nostro territorio. Ruolo non facile, in una società che invecchia e in contesto in cui il numero dei decessi, da 10 anni, supera costantemente quello delle nascite.
D’altra parte, c’è un’economia forte che l’anno scorso ha visto un saldo positivo di 4.400 unità tra assunzioni e cessazioni dal lavoro. Il rendiconto sociale Insp 2022 è stato presentato nel corso di un convegno che si è svolto nella sede dell’istituto. “Si tratta di un anno positivo, che ha registrato un deciso incremento delle entrate, come probabilmente sarà anche quest’anno”, le parole di Paolo Olimpieri, direttore provinciale dell’Inps.
L’anno scorso le entrate contributive hanno fatto segnare un balzo di oltre il 5% superano quota 2,2 miliardi di euro. Merito delle politiche di accertamento e gestione del credito, dell’attività ispettiva e dei contenziosi. Dopo la fiammata del 2020, quando si superò quota 9mila nuovi pensionati, il numero delle nuove pensioni liquidate ha registrato una lieve flessione a 8.634.
Giulio Nota, presidente del comitato provinciale Inps, sottolinea i tempi di erogazione degli ammortizzatori sociali: “Sono nell’ordine dei 30 giorni e riguardano il 94% delle domande di Naspi”. Nel 2022 i beneficiari di Naspi, la nuova indennità di disoccupazione, sono stati 20.200, in lieve crescita rispetto all’anno precedente. Sono crollate, invece, le ore di cassa integrazione utilizzate: dagli oltre 5 milioni del 2021 a poco più di 800mila.
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