REGGIO EMILIA – Il progetto di ricerca sul linfoma follicolare prosegue. L’obiettivo principale della ricerca scientifica quinquennale – condotta dalla Fondazione Italiana Linfomi (FIL) e sostenuta dal 2020 dal gruppo Credem – è quello di ridurre l’esposizione alla chemioterapia nei pazienti con linfoma in stadio avanzato o che rispondono in maniere precoce e ottimale.
A questo se ne aggiungono altri, tra i quali la dimostrazione della sicurezza del trattamento e l’analisi degli effetti a lungo termine della cura, oltre alla costruzione di una biobanca nazionale e l’integrazione di “precision medicine”, che permetterà di modulare l’intensità della terapia sul paziente e su risorse sanitarie o sui farmaci utilizzati. Lo studio è stato attivato in Italia con l’obiettivo di arruolare 602 pazienti tra circa 70 centri di ematologia. Nel 2022 i centri attivi nella sperimentazione sono 22, in 14 dei quali è stata avviata la fase di arruolamento di 144 pazienti.
Tale tumore rappresenta circa il 20% dei linfomi e colpisce prevalentemente la popolazione nella fascia di età 60-65 anni (circa 4.000 nuovi casi in Italia ogni anno). Attualmente le terapie utilizzate si basano su cicli standard di chemio-immunoterapia seguiti da somministrazioni di anticorpi monoclonali e non sono modulate sul rischio di recidiva del singolo paziente.
“Questo progetto ci ha convinti perché presenta forti affinità con la nostra cultura aziendale” – commenta Lucio Igino Zanon di Valgiurata, presidente di Credem – “Si avvale, infatti, di giovani ed eccellenti ricercatori italiani e questo ci riempie di soddisfazione perché consente di valorizzare merito e competenza che sono punti fermi anche del nostro Gruppo. Sono necessari ulteriori sforzi per sradicare completamente un’ampia varietà di malattie e affrontare numerose questioni relative alla salute”.