REGGIO EMILIA – Proseguono a ritmo sostenuto i lavori di realizzazione dell’impianto di Iren destinato al trattamento dei rifiuti organici urbani. La consegna è prevista entro il prossimo autunno.
“Abbiamo il cantiere in pieno fermento – ha detto Mauro Pergetti, direttore Impianti Iren Ambiente – Confidiamo di terminare i lavori per entrare in esercizio verso il mese di ottobre”. Camion betoniere che fanno la spola entrando e uscendo dai due accessi sulla tangenziale. Pareti in ferrocemento che vengono erette con l’ausilio di gru e autogru. Oscillano tra gli ottanta e i cento gli addetti ai lavori nel cantiere di Iren, tra Gavassa e Prato di Correggio, a nord dell’alta velocità e dell’autostrada. Una decina le aziende al momento coinvolte, destinate ad aumentare in primavera quando cominceranno gli allestimenti dei primi impianti.
Trituratori, miscelatori e separatori sono soltanto alcuni dei macchinari necessari al trattamento della frazione umida dei rifiuti urbani. Circa 100mila all’anno le tonnellate, compresa una parte di sfalci verdi, che verranno smaltite, ricavando 53mila tonnellate di compost e 9 milioni di metri cubi di biometano. Cominciati con qualche difficoltà alla fine del marzo 2021, al momento la tabella di marcia dei lavori, che dovrebbero durare 18 mesi, è rispettata. Sotto controllo appare anche l’aumento di prezzo subito dalle materie prime.
Ben visibile è il capannone che fa da nucleo centrale dove avverrà la maturazione del compost. Altri due manufatti dalle opere civili ormai ultimate serviranno allo stoccaggio del legno ed alla digestione anaerobica. Secondo quanto progettato, la soluzione adottata è pulita e a bassi consumi. A partire da aprile l’area, vasta 17 ettari ma coperta da fabbricati per meno di un quinto, sarà aperta al pubblico. A nord cinque ettari di terreno saranno destinati all’agricoltura per attività rivolte alle scuole e al terzo settore.
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