REGGIO EMILIA – Nel libro che Giuseppe Pagliani ha dedicato alla sua vicenda giudiziaria ci sono alcune cose e ne mancano altre. C’è la sensazione di ingiustizia per l’arresto subito nel gennaio 2015, arresto poi annullato dal Tribunale del Riesame. C’è la convinzione di essere stato coinvolto ingiustamente nell’indagine, che lo spinge fino a dipingersi come la vittima di una persecuzione giudiziaria per motivi politici. C’è una personalizzazione della polemica contro un singolo magistrato, Marco Mescolini, personalizzazione che trascura e rimuove il fatto che l’intera Direzione distrettuale antimafia, in tutti i gradi di giudizio, ha sempre sostenuto la tesi della colpevolezza di Pagliani.
C’è questo e altro ancora. Cosa manca allora? Fondamentalmente mancano i fatti documentati dalle indagini e dalle sentenze. Sentenze che hanno assolto Pagliani dall’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa, ma hanno ricostruito approcci, incontri e telefonate con i boss e hanno stigmatizzato la sua condotta.
“Se avessi saputo che alla cena al ristorante Antichi Sapori c’era Nicolino Sarcone, non ci sarei mai andato”, ha assicurato Pagliani durante la presentazione del libro. Ma due settimane prima della cena con il gotha della cosca, il 2 marzo 2012, l’ex capogruppo del Pdl in Provincia aveva già incontrato una prima volta Sarcone, addirittura nell’ufficio di quest’ultimo. Per il resto, parlano le sentenze. Quella che nel 2016 lo ha assolto in primo grado, pronunciata dal Gup Francesca Zavaglia, sferza “la facilità e l’entusiasmo con i quali Pagliani si era messo subito al servizio del boss” Sarcone e conclude: “L’abbondante compendio probatorio offre, quale ricostruzione ritenuta dal giudicante più ragionevole, quella che vede Giuseppe Pagliani prestare una iniziale piena e consapevole adesione al progetto propostogli da Nicolino Sarcone, salvo poi defilarsi, forse anche impaurirsi“.
Nella sentenza di assoluzione della Corte d’Appello di Bologna del 2021, invece, i giudici scrivono che Pagliani, quando incontrò Nicolino e Gianluigi Sarcone nella sede della loro ditta, “era sicuramente consapevole della caratura criminale di costoro”. Scrivono anche che l’accordo tra i Sarcone e Pagliani era “funzionale agli interessi di entrambe le parti, nella consapevolezza del politico che una delle parti era la ‘ndrangheta”. Questo dicono le sentenze. Questi sono alcuni dei fatti che nel libro di Pagliani non ci sono.
Leggi e guarda anche
Reggio Emilia 'ndrangheta Aemilia Giuseppe Pagliani arrestato processo libro carcere assoluzioneIn un libro i 23 giorni di Giuseppe Pagliani dietro le sbarre. VIDEO