GUALTIERI (Reggio Emilia) – Assume sempre più i contorni di una corsa a ostacoli il rilancio della Tecnosuperiore. Almeno due le scadenze incombenti per il nuovo gruppo dirigente che si è insediato lo scorso agosto: alla fine di aprile scadrà l’ultimo giro di cassa integrazione per i circa 200 dipendenti, senza più possibilità di rinnovo. Ed è impensabile presupporre un ritorno alla piena occupazione vista l’attuale capacità produttiva ridotta al minimo.
C’è poi la scadenza del 5 febbraio. Entro quella data dovrà essere pronto un piano di ristrutturazione dei propri debiti. Il termine è stato fissato dal tribunale di Reggio, verso la metà di dicembre, quando è stata accolta la richiesta presentata dalla proprietà che appartiene al gruppo turco Snw. Si è così aperta una parentesi di tempo che potrà essere prorogata potenzialmente di altri 60 giorni durante la quale l’azienda è protetta da decreti ingiuntivi e pignoramenti.
L’obiettivo da raggiungere è formato da singoli accordi di ristrutturazione da siglare coi creditori, per un totale pari almeno al 60% dei debiti complessivi della ex Tecnogas. Che in questa partita è affiancata da un cosiddetto advisor finanziario. Diversi incontri con i fornitori si sono già svolti. Nella sala del Consiglio comunale di Gualtieri, concessa dal sindaco Renzo Bergamini, si è tenuto il primo appuntamento rivolto ai dipendenti poiché anch’essi figurano nella lista dei creditori. Prima di Natale avevano lamentato ritardi nel pagamento dei stipendi già ritoccati dagli ammortizzatori sociali. La loro fiducia nell’azienda si affievolisce di fronte a investimenti e impegni per il rilancio che paiono essere rimasti fermi agli annunci.
Reggio Emilia Gualtieri vertenza ex Tecnogas