REGGIO EMILIA – Sabato a Milano, in migliaia hanno partecipato alla manifestazione di protesta contro lo stop alle trascrizioni all’anagrafe per i figli delle coppie gay. Su questo tema abbiamo chiesto un commento al professor Giovanni Battista La Sala, ex primario della ginecologia del Santa Maria Nuova, pioniere della fecondazione medicalmente assistita.
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La riflessione del professor La Sala parte da una domanda: può lo Stato impedire di essere genitori ad entrambi i componenti di una coppia omosessuale?
“Non esiste nessuno studio scientifico al mondo che abbia evidenziato problemi particolari per questi bambini nati da coppie omosessuali. E’, secondo il mio modesto parere, è una prevaricazione”.
Ex primario della ginecologia di Reggio, il professor La Sala ha avviato nel 1989 la procreazione medicalmente assistita a Reggio, uno dei primi centri in Italia. Sono stati più di 5 mila i bambini nati da coppie arrivate da tutto il Paese. “Storie cosparse di tantissime difficoltà. Queste coppie il figlio lo desiderano veramente”.
Come lo desiderano le coppie omosessuali, disposte a spostarsi al di fuori dell’Italia, perché qui la procreazione assistita è consentita solo alle coppie eterosessuali. Il percorso è emotivamente duro, costoso e comunque del tutto legale. Solo le coppie maschili sono costrette a ricorrere alla maternità surrogata.
“Le single e le coppie omosessuali femminili solo raramente hanno bisogno dell’utero di una donatrice, sembra che l’Italia sia invasa da persone che hanno avuto bisogno dell’utero in affitto, non è assolutamente vero”.
Da ex consigliere comunale a Reggio per la Margherita dal 2004 con Graziano Del Rio sindaco, il professor La Sala giudica così la decisione del Governo di impedire la trascrizione all’anagrafe per i figli delle coppie gay: “E’ un tentativo maldestro. E’ un fenomeno sociale inarrestabile. Possono fare quello che vogliono, ma la questione andrà avanti”.
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