REGGIO EMILIA – “La sperimentazione è partita dal cantiere di piazza San Prospero nel 2023, con l’allora sindaco facemmo un sopralluogo per verificarne l’effettivo funzionamento”. Così Iolanda Rolli, prefetto di Reggio dal 2020 al 2023.
Reggio fa scuola e ora con il decreto-legge sulla sicurezza sul lavoro, approvato in Consiglio dei Ministri, il badge digitale di cantiere sarà obbligatorio per tutte le aziende che svolgono attività in appalto o subappalto.
Rolli, oggi componente del Comitato Tecnico-Scientifico della Consulta per la Legalità, ci stava lavorando già a Macerata nel suo precedente incarico, ma nella nostra città è stato introdotto e sperimentato il badge attuale, dotato di Qrcode, un codice univoco anticontraffazione, grazie alla collaborazione con le realtà locali. E all’obiettivo di contrastare il lavoro irregolare e promuovere la sicurezza in edilizia si è aggiunto quello del contrasto alle infiltrazioni mafiose. “A Reggio calato in uno scenario infiltrato dalla ‘ndrangheta si è aggiunto questo scopo”.
Nella nostra provincia l’utilizzo del badge digitale, che consente a prefettura e forze dell’ordine di sapere da remoto chi è presente su un cantiere, si sta estendendo. “Sono 26 i cantieri ad oggi su cui è stato sperimentato, per un valore di lavori di 70 milioni di euro, con 130 imprese coinvolte e un totale di 30mila timbrature effettuate”.
Anche Roma capitale lo ha adottato, dal luglio scorso, per cantieri con importo superiore al milione e mezzo di euro. Per ora si tratta di cantieri pubblici. “Si può estendere a quelli privati, poi ai materiali che entrano e ai mezzi”.
L’ex prefetto Rolli non nasconde la soddisfazione per il riconoscimento istituzionale di una buona prassi nata a Reggio Emilia, su impulso della Prefettura. “E’ un orgoglio reggiano non solo mio, che sono solo stata uno stimolo”.
Reggio Emilia edilizia prefetto Iolanda Rolli badge di cantiere










