BAISO (Reggio Emilia) – “Il fronte di frana avanza 5-7 metri al giorno, noi lo asportiamo man mano, altrimenti invaderebbe l’abitazione e la provinciale sotto”, spiega Giovanni Bertolini, geologo della Protezione civile. Un fronte di cento metri e un’altezza di 12 in località Poggio del Bue. Ma la frana di Baiso che più preoccupa parte da due chilometri e mezzo più su, a Levizzano.
Un movimento franoso ormai storico in questa parte dell’Appennino, che ciclicamente si riattiva. “L’ultima, quella che stiamo vedendo, è del 2016. Si è propagata fino a questo punto. Abbiamo una serie di sensori di controllo, ma la frana è stata più forte di noi”, continua il geologo.
I via e vai di camion da Poggio del Bue al Secchia per trasportare la terra che avanza è praticamente continuo. Sulla fondovalle, è stato istituito il senso unico alternato in questo tratto. Le osservate speciali sono le famiglie che vivono nelle abitazioni proprio al di sotto del fronte franoso che continua ad avanzare: al momento non è previsto che siano allontanate dalle loro case. “Sono fiducioso, perché arriva l’estate”, conclude Bertolini.
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