REGGIO EMILIA – La Cassazione ha confermato la condanna a sei mesi di reclusione nei confronti dell’imprenditore Pasquale Brescia per la lettera recapitata alla redazione reggiana de Il Resto del Carlino nel febbraio 2016, una lettera che conteneva minacce di stampo mafioso rivolte al sindaco Luca Vecchi.
In primo grado, nel luglio 2017, Brescia era stato assolto, ma il verdetto venne ribaltato nell’aprile 2018 dalla Corte di Appello di Bologna. Ora la sentenza definitiva della Suprema Corte.
Nella lettera Brescia invitava Vecchi a dimettersi, lo definiva intellettualmente disonesto, lo accusava di non aver difeso la comunità cutrese. Più volte si rivolgeva al primo cittadino con la frase “lei non sa quanto è fortunato…”.
Cinque pagine con varie allusioni e ambiguità, che avevano fatto scattare l’attenzione degli inquirenti. Vecchi aveva sporto denuncia, lui e la famiglia erano stati messi sotto protezione.
Brescia – lo ricordiamo – il 14 ottobre scorso – era stato condannato a 13 anni di reclusione per associazione mafiosa, nel processo di appello di Aemilia.
Il commento del sindaco Luca Vecchi











