REGGIO EMILIA – Una lunga udienza privata tra Papa Bergoglio e i più importanti produttori di vino italiani si è tenuta lunedì 22 gennaio in Vaticano, per parlare di temi etici e ambientali legati all’enologia. A rappresentare l’Emilia Romagna e Reggio Emilia era presente Alberto Medici, amministratore delegato della Medici Ermete, unico produttore della regione. “È stata un’esperienza indimenticabile, che ha toccato temi molto cari a me e a tutta l’azienda: temi su cui ci interroghiamo spesso e su cui lavoriamo da anni per migliorare e cambiare in ottica sostenibile il settore”.
Papa Francesco, in particolare, ha parlato degli aspetti etici e morali che il settore vitivinicolo deve portare avanti, nel rispetto di un prodotto che è un dono della natura. “Per un prodotto di qualità – ha spiegato – non basta infatti l’applicazione di tecniche industriali e di logiche commerciali; la terra, la vite, i processi di coltivazione, fermentazione e stagionatura richiedono costanza, richiedono attenzione e richiedono pazienza”. Non sono mancate le riflessioni sulla necessità di tutelare non solo la materia prima e l’ambiente, ma anche le persone coinvolte nel processo di trasformazione, mettendo al centro la dimensione umana ma anche la “sapienza antica” che sono le basi del mondo del vino. “Le parole di Papa Francesco – continua Alberto Medici – sono state di grande stimolo e soddisfazione, perché conferma della direzione che come persone prima che come professionisti, abbiamo dato alla nostra azienda in ambito ambientale, etico-sociale ed economico”.
Da anni la Medici Ermete si è infatti dotata di un manifesto di sostenibilità – Generazione 2031 – che raccoglie e mette a sistema obiettivi concreti, come la riduzione e l’annullamento dell’impronta carbonica, il sostegno alla biodiversità, l’applicazione dell’economia circolare, il rispetto etico e la sensibilizzazione. “Solo pochi giorni fa abbiamo ricevuto un’importante certificazione, frutto dell’impegno assunto per arrivare ad una produzione ad impatto zero: ad oggi il 5% della nostra produzione è carbon neutral. Può sembrare una percentuale bassa, ma è il primo tassello del percorso che abbiamo intrapreso per tendere al 100%: il nostro obiettivo è di farlo entro il 2031, e speriamo di farcela mettendo a sistema una serie di progetti trasversali, come, tra gli altri, la conversione al biologico di alcuni prodotti, già alcuni anni fa”. A seguito dell’udienza i produttori invitati in Vaticano hanno partecipato al convegno “L’economia di Francesco e il mondo del vino” con Bruno Vespa. Gli incontri sono stati organizzati da Vinitaly in collaborazione con la Curia di Verona.
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