NOVELLARA (Reggio Emilia) – Un passo avanti importante nell’intricata questione che riguarda l’estradizione di Shabbar Abbas, padre di Saman, uccisa a Novellara dopo aver rifiutato un matrimonio combinato. Del suo omicidio sono accusati cinque famigliari, tra questi il padre che nei giorni della sparizione della figlia, era fuggito in Pakistan (con la moglie ancora latitante) dove ora è in carcere. La sua estradizione, cioè il fatto che debba essere riconsegnato all’Italia, è da tempo al centro di un rimpallo di carte bollate e richieste. Dopo quasi trenta udienze, arriva questo primo sì.
Il magistrato giudicante presso la Corte Distrettuale di Islamabad, ha espresso parere favorevole all’estradizione, rigettando l’ulteriore istanza di rilascio su cauzione avanzata dal suo legale. Il documento con il parere è ora a disposizione del legale dell’uomo che potrà impugnarlo davanti alla High Court di Islamabad.
Non è quindi terminato il percorso iniziato a novembre e costellato, come si diceva, di tanti rinvii. Ma di certo la decisione del giudice apre uno scenario diverso. Il magistrato ha anche disposto che Shabbar rimanga a disposizione delle autorità italiane nel carcere di Adyala per il collegamento in videoconferenza con le udienze che sono già in corso in Italia, al Tribunale di Reggio in attesa della decisione finale da parte del Gabinetto del Ministro.
Il Governo Pakistano infatti potrebbe ancora opporsi al suo rientro in Italia.
Shabbar Abbas si è sempre detto estraneo all’uccisione della figlia. Il processo per accertare responsabilità e ruoli nell’omicidio, riprenderà il 14 luglio.
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