REGGIO EMILIA – “Hamas non é popolare a Gaza, ma se in Cisgiordania si votasse domani mattina stravincerebbe”.
Uno scenario che appare scioccante solo per chi non conosce a fondo il contesto palestinese. Un quadro ben noto a Tommaso Fontanesi, 29enne reggiano, antoropologo, collaboratore della rivista di geopolitoca Limes. Il giovane ricercatore ha vissuto due anni a Gerusalemme prima di rientrare di recente in Emilia.
Hamas risulterebbe molto popolare in Cisgiordania per la debolezza del partito laico Fatah e della stessa Autorità Nazionale Palestinese: “In Cisgiordania Hamas viene vista come l’unica forza in grado di fare qualcosa”.
La Cisgiordania insomma é una polveriera pronta a esplodere: un territorio sul quale i progetti del Governo Nethanyau sono inquietanti: “La Cisgiordania nei pensieri del Governo israeliano é molto più importante di Gaza, secondo un piano del ministro Smotrich l’82% della Cisgiordania dovrebbe essere annesso a Israele”.
C’é il rischio di nuovi fondamentalismi nell’area mediorientale?
“Morto Hamas, nascerebbe una forza analoga, magari non religiosa, ma bisogna considerare l’odio cresciuto tra i palestinesi in questi ultimi due anni”.
Chiediamo infine Fontanesi come giudichi gli accordi di pace appena siglati tra Governo ebraico e Hamas su Gaza: “E’ un accordo fragile, più che di pace possiamo parlare di un cessate il fuoco, tuttavia non c’é un progetto per il riconoscimento dello Stato palestinese”.












