REGGIO EMILIA – C’è qualcosa che non va nel nostro Stato. Di fronte ad una persona squilibrata che impaurisce un paese, non si può lasciare il cerino in mano al Sindaco. Egli è sì il responsabile della salute pubblica ma non è nè un plenipotenziario nè il gestore di tutti gli apparati della nazione.
Dove debba trovare alloggio, cure e se possibile situazioni di recupero un uomo pericoloso per la collettività, non lo deve decidere il Sindaco. Esistono carceri, istituti psichiatrici, comunità di recupero e altri luoghi , ciascuno dei quali è un pezzo di ciò che definiamo Stato. A Castelnovo, un energumeno che ha picchiato il proprio compagno rompendogli due costole, devastato l’appartamento della vicina, minacciato commercianti, messo a soqquadro negozi e non ultimo, fotografato bambini al centro estivo parrocchiale, è da qualche giorno libero di agire in questo modo.
Se non sono reati da meritare la galera (e questo lo stabilisce un pezzo di Stato che si chiama magistratura), allora intervengano altri pezzi di Stato che si chiamano Servizi: altrimenti, al di là dei soliti slogan da pugno duro del ministro dell’interno di turno, ci viene da pensare che più che parlare di pezzi di Stato, dovremo parlare di Stato a pezzi.
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