REGGIO EMILIA – “Carla ha avuto un ruolo centrale insieme a tante donne. Lei nel suo libro ‘In dialogo con Reggio Emilia’, sottolinea che la storia dei nidi e delle scuole è stata una storia plurale, la storia di un noi. E in questo noi, lei ha avuto una parte importante, a partire dalla costruzione del primo nido d’infanzia”.
Nando Rinaldi, direttore dell’Istituzione Scuole e nidi d’infanzia, ospite a Decoder ha tratteggiato il ruolo di Carla Rinaldi nella creazione del sistema dei servizi educativi di Reggio Emilia. Pedagogista presso i Nidi e le scuole d’infanzia del Comune dal ’71, consulente pedagogico di Reggio Children dal ’94, presidente dal 2007 al 2016, Carla Rinaldi ha avuto un ruolo cruciale nella diffusione e nella conoscenza dell’esperienza educativa reggiana nel mondo. Nel 2011 divenne anche presidente della Fondazione Reggio Children. Conosciuta e stimata in tutto il mondo, a Reggio fu valorizzata, ma anche criticata. Vero, risponde il direttore dell’Istituzione, ma è nella natura dell’esperienza educativa di Reggio. “E’ un’esperienza viva perché vive anche di visioni differenti. Non sempre ci sono stati punti di vista comuni. Ricordo che la nascita della Fondazione modificò gli equilibri. Il dialogo è stato franco, abbiamo avuto punti di vista differenti. Lei ha portato sempre fino in fondo il suo punto di vista e questa è la sua eredità”.
Cosa significa far vivere oggi, giorno per giorno, questa eredità? La difficoltà maggiore da affrontare è il reclutamento del personale, “perché c’è un dimensionamento dell’offerta delle università italiane che è pensato solo per le scuole dell’infanzia statali, per cui il numero di laureati in Scienze della formazione primaria è sottostimato rispetto al reale bisogno”.
Reggio Emilia Decoder Carla Rinaldi













