NOVELLARA (Reggio Emilia) – Ieri a Novellara, l’addio a Saman Abbass, la 18enne uccisa dalla famiglia per non aver accettato un matrimonio combinato. Nel pomeriggio i funerali privati con il rito islamico poi la fiaccolata per le vie del paese. Si è pensato alle ragazze che possono trovarsi nella stessa situazione: ma cosa è successo dopo l’omicidio di Saman.
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A comporre il bellissimo ritratto di Saman nella piazza centrale di Novellara sono centinaia di foto di donne reggiane, perché Saman oggi è un simbolo di vita. Partecipando alla fiaccolata organizzata dopo i funerali in forma privata, i cittadini hanno voluto ricordare la 18enne uccisa dalla famiglia per non aver accettato un matrimonio combinato ma hanno voluto anche esprimere con forza il pensiero che ogni donna è libera di scegliere. Dopo l’omicidio di Saman in questi anni l’attenzione si è alzata nei confronti delle possibili situazioni di rischio.
Il sindaco di Boretto Matteo Benassi ha la delega dei servizi educativi per l’Unione della Bassa Reggiana e dice che si è maggiormente strutturata la rete che si attiva dopo un caso di abbandono scolastico: “L’istituto si accorge che il minore non frequenta più e avvisa il sindaco, e il sindaco a sua volta fa partire un iter di verifiche, dalla polizia locale che controlla che il ragazzo o la famiglia siano ancora sul territorio, eventualmente alle forze dell’ordine e ai servizi sociali. Questo ormai avviene in modo strutturato e in qualche caso consente di intervenire in modo preventivo”.
A volte sono semplicemente casi di ragazzini che vogliono cambiare scuola, altre volte invece si trovano i genitori mentre i figli sono rientrati nei paesi d’origine. “Sono principalmente le ragazze, soprattutto di comunità straniere, su questo ci vuole grande attenzione e mi fa piacere che la rete si sia instaurata”.
C’è ancora un ampio sommerso da intercettare ma le seconde generazioni di immigrati possono avere gli strumenti: “Oggi sanno a chi rivolgersi, sanno che i servizi non sono quelli che ti allontanano, ma sono quelli che ti possono dare una mano. In tanti casi i servizi vissuti inizialmente con diffidenza, hanno poi dato gli strumenti per fare il tuo percorso di vita. I nostri servizi lavorano con passione e li ho visti risolvere problemi che le persone da sole non avrebbero risolto”.
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