REGGIO EMILIA – Chi entra a far spesa è avvertito dai cartelli posizionati lungo gli scaffali. Per ciascun prodotto indicano il quantitativo massimo acquistabile. Il contingentamento di articoli quali pasta, olio, riso, tonno e latte è cominciato a partire da luglio all’Emporio Dora, il magazzino di via Trento Trieste al quale dal 2017 possono rivolgersi le famiglie bisognose della città seguite dai servizi sociali.
La scarsità di generi di prima necessità sui ripiani è legato alla crisi energetica. I rincari dei costi di gas e corrente elettrica, e anche i rialzi di ingredienti un tempo provenienti dall’Ucraina hanno portato le aziende dell’agroalimentare a produrre con volumi più aderenti alla domanda. Sono così venute meno quelle eccedenze che fino a qualche mese fa venivano stoccate, e che con l’avvicinarsi della data di scadenza finivano nei canali della solidarietà.
“La situazione è esplosa a settembre – afferma Cecile Derny, operatrice del Centro Servizi per il Volontariato, impegnata nell’approvvigionamento e nella raccolta fondi a favore dell’Emporio Dora – Abbiamo incontrato difficoltà nei rifornimenti di quello che per noi è il paniere base”. Il problema è stato risolto procurandosi i prodotti nei punti vendita della grande distribuzione. Acquisti affrontati attingendo a disponibilità economiche del progetto, che ha tra i suoi promotori, oltre a Csv, il Comune, la Fondazione Manodori e Auser.
Una campagna di raccolta sia di fondi che di generi alimentari e non, è stata lanciata dai volontari. Proseguirà fino a Natale consentendo di far fronte, oltre che agli approvvigionamenti, anche al pagamento delle utenze necessarie all’attività, che oggi conta un bacino di utenti formato da 65 famiglie residenti sul territorio comunale.
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