REGGIO EMILIA – Dopo quattro anni di intensa attività – aiutate sul piano economico, relazionale, educativo e umanitario 213 famiglie in forte disagio – l’emporio solidale Dora si avvia a una nuova gestione del progetto, costruito da Comune e volontariato di Reggio Emilia, insieme con la fondamentale collaborazione di imprese e donatori, oltre che della Regione.
L’Emporio, che si avvale di 53 volontari, è nato nel 2017 e ha sede in viale Trento Trieste, in alcuni spazi della sede ferroviaria prima impiegati da Fer e poi riconvertiti in un’ottica di riqualificazione della struttura e dell’area. Dal 2021 sarà gestito dalla nuova associazione Emporio Dora, nata da un gruppo di volontari, da anni impegnati in Dora, e non più dal Centro di Servizio per il Volontariato Emilia, che rimane comunque coinvolto nel progetto stesso insieme con la cooperativa sociale Papa Giovanni XXIII, che si occupa dell’attività educativa all’interno dell’emporio.
Oggi in una conferenza stampa è stata presentata la nuova gestione e si è fatto il punto sulle attività svolte nel 2020, nell’anno più complesso della storia recente, in cui Dora ha garantito un supporto prezioso non solo alle famiglie aiutate direttamente, ma anche un coordinamento e riferimento per altre attività solidali, dalla spese a domicilio alla raccolta di donazioni e alla creazione di reti fra realtà impegnate nell’emergenza.
“Il grande valore dell’attività svolta in questi anni – ha detto l’assessore al Welfare Daniele Marchi – è stato non soltanto il riuscire a erogare un sostegno alimentare, un servizio fondamentale in particolare in questa fase segnata dalla pandemia in cui i bisogni delle persone sono aumentati, ma soprattutto la capacità di costruire reti e legami di comunità, e relazioni con le persone, con le famiglie che si sono rivolte all’emporio”.
Il nuovo presidente di Emporio Dora, Emilio De Pascale, è anche il primo presidente della nuova associazione costituitasi nel dicembre 2020: “Siamo fortemente legati a questo percorso. I volontari sono cresciuti di dieci unità in questi mesi, siamo pronti ad affrontare al meglio la nuova avventura e anche nuovi percorsi. Allo stesso tempo, il cordone ombelicale con Csv Emilia non si spezzerà, ci sarà sempre un rapporto intenso. In rete si possono affrontare al meglio situazioni complesse, soprattutto quelle situazioni che la pandemia ha generato e che temo si acuiranno nei prossimi mesi”.
Servizio Tg di Giulia Gualtieri
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