CORREGGIO (Reggio Emilia) – Non appena si pronuncia la parola ‘olimpiade’, Pasqualino Abeti cambia espressione come se si entrasse in un luogo sacro. Mostra il tatuaggio con i 5 cerchi e le sue parole dipingono un oasi di felicità come se quell’esperienza di Monaco ’72 non fosse mai finita. La vittoria di Jacobs può aprire una pagina nuova dell’atletica italiana e allora cosa dovrebbe dire un genitore ad un figlio che, vedendo il neo campione olimpico azzurro, volesse cimentarsi in pista? “Fai bene, perchè hai visto un mondo unico, uno spettacolo, la felicità in campo. Lo stadio era vuoto ma sembrava ci fossero 100 mila persone” risponde l’ex olimpionico.
Abeti insieme a Mennea e altri scrisse pagine splendide della nostra atletica: qualche rimpianto? “No, ho fatto tutto quello che potevo fare con i mezzi e le metodologie che c’erano allora”. Padre americano, mamma italiana, Jacobs è il prototipo della nuova atletica azzurra: “E’ la diversità che crea il futuro. Il futuro è questo ed è un futuro sano” conclude.
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