REGGIO EMILIA – Circa 200 persone, tutte munite di mascherina, hanno partecipato nel pomeriggio alla manifestazione, organizzata da Arcigay, per supportare la legge Zan contro l’omolesbobitransfobia e la misoginia. L’appuntamento era davanti alla ex Banca d’Italia, in piazza Cavour.
La legge Zan approderà alla Camera martedì 20 ottobre. Tra le toccanti testimonianze, a evidenziare l’urgenza della legge contro le discriminazioni alle persone gay, lesbiche, bisessuali, trans* e intersessuali, anche la lettera d’amore di una ragazza trans* al proprio compagno rispetto alla visibilità del loro rapporto, e le parole della neomamma Fabiana Montanari (consigliera comunale ed ex presidente di Arcigay Reggio Emilia), che ha narrato la discriminazione istituzionale di cui soffre la sua famiglia, di fatto non riconosciuta dalla legge.
“Non è possibile che ci ritroviamo ancora una volta in piazza a chiedere una legge contro le violenze alle persone LGBTI+ – spiega Alberto Nicolini, presidente di Arcigay Reggio Emilia – Anche in questi giorni la nostra associazione ospita tre persone in fuga dalla famiglia a causa di chi amano, tra cui una diciottenne senzatetto. La legge ci permetterà finalmente di aprire una struttura professionale di accoglienza. Reggio Emilia può, ancora una volta, fare la differenza”.
Alla manifestazione ha aderito anche il consigliere comunale del Pd Dario De Lucia: “Ho visto una piazza felice con più di 200 persone, in maggioranza giovani, che chiedevano quello che tutte le persone di buonsenso auspicano: una legge contro l’odio completa che tuteli anche gli omosessuali e le donne. L’Italia ha l’occasione concreta di colmare un vuoto giuridico oramai divenuto insopportabile e che espone quotidianamente le vittime dell’odio di genere, orientamento sessuale e identità di genere di tutto il Paese ad un’assenza di tutele specifiche. Invito tutti gli amici amministratori e i cittadini a presentare nel proprio Comune mozioni a sostegno della Legge Zan. A chi dice che di queste questioni non c’è urgenza o necessita dico che stiamo lavorando per realizzare nel 2021 a Reggio Emilia una casa arcobaleno per i ragazzi e ragazze vittime di omofobia perché nessuno deve sentirsi discriminati o solo in questa città”.
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