REGGIO EMILIA – Ieri vi abbiamo dato notizia della nascita dell’associazione Clm – Contro le mafie, costituita da imprenditori edili di origine cutresi, molti dei quali colpiti da interdittive. Gli stessi imprenditori hanno criticato i provvedimenti antimafia utilizzati dalla prefettura per prevenire le infiltrazioni malavitose. Oggi è giunta la risposta del responsabile legalità dell’Anci regionale, il sindaco di Rubiera Emanuele Cavallaro.
“Ogni energia positiva che si voglia spendere sul tema della legalità sia la benvenuta. Ma è necessario non fare l’errore di rimettere ancora una volta in discussione gli strumenti più importanti che abbiamo per difendere il nostro territorio: il lavoro delle forze dell’ordine e le interdittive del prefetto”. Il primo cittadino è intervenuto dopo l’attacco da parte della neonata associazione, che si è detta a fianco delle istituzioni nella lotta alla criminalità organizzata ma – ha aggiunto – non si può emettere una interdittiva solo per una parentela. “Ho letto alcune interdittive, quelle arrivate sulla mia scrivania in quanto sindaco, e nessuna si basava su parentele come racconta qualcuno. Sono atti molto complessi, contro cui ci si può opporre nelle sedi deputate, in particolare al tribunale amministrativo: sono atti amministrativi di prevenzione, non sentenze e quello è il luogo in cui parlare di atti specifici, con gli avvocati e con i giudici. Non si può mettere in discussione un meccanismo che, numeri alla mano, è fondamentale, sempre più indispensabile per il nostro territorio. Anzi, bisognerebbe pensare a come sviluppare controlli analoghi anche in altri controlli dell’economia”.
Cavallaro ha citato il patto straordinario per la legalità firmato alcuni mesi fa da tutti i sindaci reggiani, il cui obiettivo è quello di difendere e innovare il sistema dei protocolli sviluppato con la prefettura. Poi, ha ricordato le parole del procuratore capo, Paci: “La strada per la legalità passa da una cosa fondamentale: denunciare, denunciare, denunciare. Credo che si debba ascoltare questo provvedimento piuttosto che fare un po’ di confusione”.
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