BRESCELLO (Reggio Emilia) – A inizio aprile nel paese della Bassa era avvenuta la tumulazione della salma di Paolo Pucci, 85 anni, suocero di Francesco Grande Aracri, fratello più anziano di Nicolino, boss della ‘ndrangheta.
In barba alle disposizioni anti Covid, all’occasione avevano partecipato, nel locale cimitero, una quindicina di persone. I presenti erano stati denunciati dai carabinieri per aver formato un assembramento.
A seguito di quell’episodio, ora, Anpi, Auser, Cgil, Cisl e le associazioni antimafia Libera e Agende Rosse, tutte realtà che sono componenti esterne della commissione mista per la legalità del comune di Brescello, hanno inviato una lettera all’amministrazione criticandone la mancata dura condanna di quanto accaduto.
Un attacco, però, a cui replica così la giunta brescellese: “La nostra sindaca aveva stigmatizzato quell’episodio”, le parole del vicesindaco con delega alla Legalità, Stefano Storchi. Dalle associazioni è giunta anche una richiesta di un loro maggiore coinvolgimento da parte dell’ente. Richiesta a cui il vicensindaco ha risposto in questo modo: “Crediamo che la commissione possa lavorare in modo costruttivo con il contributo di tutti senza fare ricorso alle polemiche”.
La risposta del Comune di Brescello
Non si è fatta aspettare la risposta dell’Amministrazione. La Sindaca Elena Benassi, risponde: “L’Amministrazione Comunale di Brescello, è stata la prima a stigmatizzare i fatti accaduti e gli atteggiamenti perpetrati in quel frangente, ben prima che Libera o Agende Rosse ‘pretendessero’ prese di posizione, senza aver messo in atto alcun dialogo collaborativo con il Comune di Brescello. Questo fervore accusatorio- prosegue il Comune-non ci risulta essere messo in atto nei confronti di chi non si è costituito parte civile nel processo per gli omicidi di ‘ndrangheta del 1992 e neppure si costituirà nell’udienza preliminare del procedimento ‘Grimilde’. Questi soggetti sono gli stessi, che con fare ossequioso hanno chiesto a Reggio Emilia la possibilità di intensificare gli incontri della Consulta per la Legalità, che dall’estate 2018 a inizio 2020 aveva svolto tre sole riunioni”.
Il Comune fa anche sapere che con il prof. Dalla Chiesa “si sta lavorando alla costruzione di una sezione antimafia della Biblioteca Comunale di Brescello. Vi diciamo che, in contatto diretto con i curatori dei beni confiscati alla ‘ndrangheta nel territorio di Brescello, stiamo lavorando affinché gli stessi immobili possano essere riconsegnati alla comunità locale per usi collettivi”.