REGGIO EMILIA – L’anno che sta per chiudersi è stato un anno positivo per la cooperazione reggiana e, più in generale, per le 300 aziende delle province di Reggio, Parma e Piacenza associate a Legacoop Emilia Ovest. A dirlo è il presidente Edwin Ferrari.
L’esaurimento del Pnrr e l’effetto dazi preoccupa per il 2026, ma lo stato di salute delle coop è buono. E tuttavia una parte del sistema delle imprese è in fibrillazione. Nel recente incontro di fine anno, la presidente di Confindustria Roberta Anceschi ha detto che i rapporti con l’amministrazione comunale sono al punto più basso.
“Noi – chiarisce Edwin Ferrari – In termini di confronto con l’amministrazione non possiamo lamentarci che ci sia una distanza siderale. Semmai abbiamo un problema come territorio: dobbiamo sostenere le imprese“. Edwin Ferrari, dall’ottobre 2019 alla guida di Legacoop, sottolinea la moria di imprese e l’importanza di sostenere gli investimenti.
Cruciale, a suo giudizio, è lo sviluppo del rapporto tra pubblico e privato sociale. In quali ambiti? “Sicuramente l’assistenza alla persona, penso alla cooperazione sociale, la parte socioeducativa, le politiche per la casa “.
Ma le imprese di Legacoop sono pronte a fare di più: “Noi abbiamo idee di sviluppo e intervento nel centro storico – risponde Ferrari -Potremmo avere l’insediamento di qualche coop, abbiamo già attività importanti come quella dei Chiostri di San Pietro”. Il presidente di Legacoop suggerisce anche un metodo per riempire di funzioni il centro storico: “Possiamo far convergere in una cabina di regia i piani di investimento delle imprese con le esigenze della città”.
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