REGGIO EMILIA – Un aumento in un anno del 15% della massa salari, per un totale di 70 milioni di euro pari al valore del 2008, anno d’oro dell’edilizia e mille occupati in più: è l’impatto che ha avuto sul nostro territorio il superbonus, misura destinata a scomparire. Nel convegno organizzato dalla Cassa Edile è stato tratteggiato un futuro pieno di incognite: le previsioni indicano un 2024 in calo.
E’ necessario un cambio di rotta, come sottolinea Fabrizio Ferrarini, presidente dell’ente locale: “Il tema vero sarà quanto saremo capaci di riuscire a intercettare i fondi del Pnrr nella nostra provincia. L’altro tema è la connessione con le transizioni, la transizione ecologica, di economia circolare e digitale”.
In questo contesto si inserisce la sperimentazione del badge di cantiere, strumento introdotto nel maggio dello scorso anno previsto nei cantieri pubblici da più di 500mila euro. L’accordo era stato firmato in prefettura con l’obiettivo di contrastare il lavoro nero e favorire il rispetto delle norme di sicurezza. Una quindicina i cantieri in cui finora è stato usato il codice che appare sul telefono del lavoratore e mostra se il suo contratto è adeguato e se è in regola dal punto di vista della formazione. Una quindicina le aziende che lo hanno applicato.
“L’edilizia ha bisogno di programmazione per cercare di sviluppare il futuro. Si tratta di investimenti che partiranno dal Pnrr, ma gli investimenti devono avere all’interno anche la giusta formazione adeguata perché un lavoratore formato sa lavorare sul cantiere e può evitare l’infortunio”, è il pensiero di Salvatore Cosma, vicepresidente della Cassa Edile di Reggio Emilia. Importante, poi, investire nell’innovazione “sui processi e sui prodotti, dalla progettazione al costruire, tramite materiali, tecniche e procedure nuove”.
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