REGGIO EMILIA – Disoccupazione dal 5 al 3,5% e saldo positivo tra assunzioni e cessazioni per quasi 2mila unità, con un incremento delle entrare per l’Inps del 2,5%. I macro numeri del Rendiconto Sociale dell’Inps 2024, se non approfonditi potrebbero apparire positivi e invece la realtà è decisamente meno positiva. Per quanto riguarda le assunzioni sono quasi 3mila in meno quelle a tempo indeterminato, un migliaio in meno anche quelle a tempo determinato con il tasso di occupazione che scende dal 70,2 al 68,7%. Come detto scende anche la disoccupazione, ma il merito è della crescita molto significativa ed estremamente preoccupante degli inattivi passati dal 26,1 al 28,8%, persone in età lavorativa che non cercano e non sono impegnati in percorsi di formazione. Una vera emergenza sociale.
“Ci proponiamo di implementare i progetti per incrementare formazione e offerte di lavoro, per ridurre il numero delle persone in età lavorativa che non studiano e non lavorano”, sottolinea Paolo Olimpieri, direttore provinciale dell’Inps di Reggio.
Colpisce in negativo anche l’aumento della Naspi, con i trattamenti di disoccupazione erogati arrivati a 24.577, quasi mille in più sul 2023, e del ricorso alla Cassa integrazione più che raddoppiato in un anno, da 1 milione e 300mila a 2 milioni e 750mila ore, con i beneficiari passati da 8 a 18mila. Numeri quelli dell’Inps che certificano le difficoltà del sistema economico reggiano. Sul fronte dell’attività propria dell’ente previdenziale i pensionati reggiani sono 135.767 e nel corso del 2024 si è ridotto il numero dei beneficiari di opzione donna e delle quote. 2560 gli assegni di inclusione richiesti. L’ente conferma la sostenibilità del sistema previdenziale anche perché continua ad aumentare l’età pensionabile. “Abbiamo un aumento delle entrate contributive, la riscossione ordinaria in provincia nel 2024 è stata di un miliardo e 700 milioni, in crescita”, chiosa Olimpieri.
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