REGGIO EMILIA – “I numeri ci dicono che siamo ripartiti. Quindi io penso che, soprattutto nel nostro territorio, il ricorso ai licenziamenti, se ci sarà, sarà molto ridotto“.
Imprenditore, commissario della Camera di Commercio, Stefano Landi è cauto, ma ottimista. Il settore moda e il commercio al dettaglio stanno soffrendo molto, dice, ma nel complesso il nostro sistema produttivo va verso una forte ripresa che dovrebbe scongiurare il rischio di massicci licenziamenti.
L’ottimismo di Landi lascia posto allo sconforto, invece, quando si parla della riforma del sistema camerale, impantanata da anni, e di una Camera di Commercio dell’Emilia che avrebbe dovuto unire gli enti di Reggio, Parma e Piacenza ma è ancora sulla carta. “Non se ne può più, perchè noi siamo ancora alle prese con una riforma camerale iniziata 5-6 anni fa”.
Gli effetti concreti di questa situazione non sono secondari. Con il blocco delle assunzioni la Camera di Commercio di Reggio è passata in questi anni da 90 dipendenti a 60. A chi tocca mettere fine all’impasse? “La palla è da tempo nel campo della Regione Emilia-Romagna, nel nostro caso. La Regione deve sbloccare questa situazione“.













