REGGIO EMILIA – Il tradizionale incontro di fine anno di Unindustria Reggio Emilia quest’anno si è tenuto in live streaming. Un’occasione per provare a guardare alla ricostruzione economica, sociale, spirituale e culturale della comunità reggiana dopo questo terribile 2020.
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Rinascita è la parola chiave su cui costruire il 2021 dell’industria reggiana insieme alla ripresa culturale, spirituale e sociale di tutta la comunità. “Credo che questo fine anno rappresenti una opportunità straordinaria per riflettere e considerare i passaggi futuri”, le parole di Fabio Storchi, presidente di Unindustria Reggio Emilia, che ha dialogato con il sindaco Luca Vecchi e con il vescovo Massimo Camisasca. Un incontro moderato dall’accademico Massimiliano Panarari.
Nel 2020 crescono le imprese del terziario in provincia, ma per altre realtà economiche la situazione è difficilissima, come spiega il past president della Camera di Commercio Stefano Landi: “: “Il salto tra chiusure e nuove aperture è positivo per 130 unità. Per quanto riguarda invece tutto il resto registriamo segni negativi. Oltre il 60% dei nostri colleghi imprenditori spostano la ripresa nel secondo semestre del 2021. Il 50% delle imprese è o andrà in difficoltà di liquidità”.
Confida in un 2021 di rilancio anche l’Università di Modena e Reggio Emilia: “Nel prossimo anno sono molto fiducioso che riprenderemo la didattica in presenza sempre più massiccio e cercheremo di colmare questa lacuna”, ha detto il rettore Adolfo Porro.
L’importante è imparare dall’esperienza vissuta, sottolinea il Presidente della Fondazione Manodori Romano Sassatelli: “Abbiamo imparato una lezione importante: la interdipendenza tra le comunità è un elemento fondante delle relazioni umane, economiche e sociali”.
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