REGGIO EMILIA – Sono pochissime le strade di Reggio intitolate al femminile, ma è un problema che si presenta in modo analogo in tutta Italia e anche in Europa. Se ne è discusso in un convegno sull’odonomastica cittadina che si è svolto alla biblioteca Panizzi. Le strade e le piazze reggiane sono in tutto 1.682, quelle intitolate a donne sono in totale 54, di cui tre dedicate a coppie: i coniugi Pierre e Marie Curie, premi Nobel, pionieri nello studio della radioattività; i santi Crisante e Daria, martiri cristiani; il campione di basket Kobe Bryant, che ha vissuto a lungo a Reggio, e la figlia Gianna, morti in California per la caduta dell’elicottero su cui viaggiavano. La percentuale di nomi al femminile è solo del 3,4% nello stradario reggiano, mentre per quelli al maschile si aggira sul 40%. In 19 casi si tratta di donne legate alle varie arti, in 7 di religiose, in 4 di regine e nobildonne, vedi viale regina Margherita e viale regina Elena; in 10 casi di partigiane e antifasciste. Per citarne alcune, Gianna Giglioli Valle, Dolores Ibarruri, Anna Frank, Rosa Luxemburg, Wanda Saltini, Nerina Zanichelli. Alcune hanno una vasta notorietà, di altre si è quasi persa la memoria, come per Gianna Giglioli Valle, 24 anni, sposa del tenente Angelo Valle, che seguì il marito fra i partigiani e fu catturata e uccisa assieme a lui sul Col Moschin, in Veneto, incinta di quattro mesi. Nerina Zanichelli, sarta, morì il 25 aprile 1945, il giorno stesso della Liberazione. Durante un combattimento fra partigiani e tedeschi in fuga, a Mancasale, fu colpita a morte mentre portava soccorso a un compagno ferito. Era madre di una bambina di 7 anni. (8/continua)
Gian Piero Del Monte
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