REGGIO EMILIA – L’istituto nazionale di statistica ha pubblicato una ricerca secondo la quale anche a Reggio, a causa della pandemia, l’utilizzo dei mezzi pubblici è nettamente calato.
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Poco più di 11 milioni di passeggeri nel 2020 a fronte degli oltre 17 milioni registrati l’anno precedente. L’Istat fotografa impietosamente la ritrosia dei reggiani a salire su un autobus dopo la pandemia. La paura del contagio, la moltiplicazione delle possibilità di lavoro a distanza e la dad sono tra le cause che hanno contribuito in modo massiccio a rifiutare l’uso dei mezzi pubblici. Fino al 2019, l’utilizzo degli autobus era in crescita. In quattro anni, secondo l’Istat il servizio aveva fatto registrare 5 milioni di passeggeri in più ma la pandemia ha riportato ai dati del 2013 .
Il numero di autobus messi a disposizione dei reggiani è cresciuto enormemente fino al 2020: se nel 2015 c’erano 59 mezzi ogni 100.000 abitanti, oggi ce ne sono 73. Tuttavia, malgrado lo sforzo di mettere a disposizioni degli utenti più corse, l’utilizzo del mezzo pubblico è in grave crisi. Va detto anche che, sempre secondo l’Istat, gli autobus reggiani sono ancora in larga misura poco ospitali e vecchi: rispetto a 5 anni fa sono più lenti essendo passati da 22 a 21 km all’ora, per il 59 per cento sono ancora di categoria euro 4, gli elettrici e gli ibridi erano totalmente assenti dalla flotta fino al 2020 e quelli a ametano o gpl rappresentano soltanto il 43 per cento, il dato più basso in Emilia-Romagna.
Dal 2015 al 2020, le statistiche dicono che ogni reggiano ha viaggiato per 300 kilometri in meno sui mezzi pubblici. Al di là della pandemia e delle indubitabili conseguenze, resta comunque il fatto che in tempi di grave inquinamento prodotto anche dal grande numero di veicoli privati, sarebbe necessario uno scatto deciso verso l’utilizzo degli autobus cittadini. Le statistiche dicono che sarà un tema imprescindibile della prossima campagna elettorale che inizierà fra poco più di 12 mesi.
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