REGGIO EMILIA – Scuole chiuse fino al 3 aprile e forse anche di più. Il decreto anti Coronavirus, necessario per contenere il contagio, crea parecchie difficoltà economiche alle materne parrocchiali che storicamente contano sulle rette mensili per far fronte alle spese.
Quando il servizio non c’è, come in queste settimane, le famiglie non pagano oppure avranno forti sconti ma i costi delle strutture e del personale rimangono. Ecco quindi che alcuni soggetti gestori hanno messo in piedi un’idea: quella di aprire le scuole in modo stabile a luglio recuperando tempi, servizi e prestazioni non erogate in marzo.
E’ vero che il contratto di lavoro prevede 10 mesi con la normale pausa di luglio e agosto, ma in condizioni d’emergenza è doveroso prendere in considerazione altri scenari. Per ora l’idea è arrivata sul tavolo della presidente provinciale della Fism, Sandra Rompianesi, che dovrà valutare la proposta insieme ai vertici dell’organizzazione regionali e nazionali.
Del resto, la crisi economica scaturita dalla situazione attuale molto probabilmente scompaginerà piani ferie e idee di vacanza. Aprire le scuole a luglio assicurerebbe quindi un servizio alle famiglie e una boccata d’ossigeno alle scuole materne. Sempre che il virus in estate non continui il suo contagio.
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