REGGIO EMILIA – Le sale da gioco che si trovano a meno di 500 metri di distanza dai luoghi sensibili, come le scuole, possono ottenere una proroga alla chiusura solo se comunicano ufficialmente la volontà di delocalizzare l’attività. A sottolinearlo è il Tar dell’Emilia-Romagna sul ricorso presentato dalla società titolare di una sala a Riccione. E’ un tema che riguarda centinaia di attività anche a Reggio.
Dal primo gennaio di quest’anno in Emilia-Romagna i corner per giochi e scommesse, anche quelli di tabaccherie e ricevitorie, sono fuori legge, ma molte attività – come Tg Reggio ha documentato nelle settimane scorse – continuano come se nulla fosse.
Le associazioni di categoria mesi scorsi hanno chiesto con forza una modifica del testo, con l’obiettivo di far ricadere nei rigori del distanziometro solo le nuove aperture e le nuove installazioni di apparecchi, salvando gli esercizi già esistenti. A risultato elettorale acquisito, il settore spera in un’apertura del presidente della Regione Stefano Bonaccini, paventando in caso contrario la perdita di 3.700 posti di lavoro.
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