REGGIO EMILIA – Saman che si era confidata, che aveva raccontato che il padre in Pakistan era potente, e a volte, in casa, violento. Che lasciava lei e la madre fuori, al freddo o al caldo. Saman che era “rinata” dopo soli pochi giorni in comunità a Bologna, cambiando gli abiti, le abitudini e i sogni. Saman che studiava, mentre era nel capoluogo di regione, e che poi avrebbe voluto proseguire come cameriera.
Il profilo della 18enne di Novellara e i suoi ultimi mesi di vita sono stati tracciati dalle assistenti sociali dell’azienda servizi Bassa Reggiana tra i testi dell’udienza del processo per l’omicidio della ragazza. La prima a conoscere Saman quando era ancora minorenne e a raccogliere la denuncia del matrimonio forzato è stata Federica Beggi: “La nostra priorità è stata fare di tutto per la ragazza”, ha detto in aula. Angela Oliva ha raccontato anche dei colloqui a distanza fatti sia con lei sia col fidanzato Saqib. Poi, il tema documenti. “Le è stato consigliato di fare denuncia di smarrimento col permesso di soggiorno scaduto il 30 settembre 2020, perché?”, la domanda di Barbara Iannuccelli, legale del fidanzato di Saman.
Dopo oltre 4 mesi, stop alla vigilanza dei carabinieri notte e giorno nel casolare dentro cui sono stati trovati i resti della ragazza. Il terreno scavato attorno alla buca il 4 aprile verrà portato in un deposito dell’aeroporto di Linate dove il perito continuerà le analisi, il resto nella caserma di Guastalla.
Danish Hasnain, uno dei cinque imputati, ha fatto spontanee dichiarazioni spiegando il funzionamento delle serre dell’azienda agricola. La sera del 29 aprile, quando lui e i due cugini sono stati ripresi con in mano degli attrezzi, stavano andando, ha detto, a chiudere le serre non automatizzate a causa del maltempo. Tra gli altri testi, il titolare dell’agenzia dei viaggi che ha venduto due biglietti di sola andata per il Pakistan ai coniugi Abbas tra il 28 e il 29 aprile e colui che li ha accompagnati a Malpensa il primo maggio. Il difensore di Danish, Liborio Cataliotti, ha ribadito: gli orari delle videosorveglianza della zona non sono corretti, ci sarebbe uno scarto di circa 12 minuti. “In base a quegli orari Abbas chiama Danish 11 minuti prima del presunto orario del delitto. E’ chiaro che cambierebbe tutta la ricostruzione dei fatti”.
Reggio Emilia Novellara processo Saman Abbas