REGGIO EMILIA – Il 2025 è stato un anno da incorniciare per le Borse mondiali. Piazza Affari, con il suo più 30 per cento, ha fatto meglio di Wall Street, Londra, Shanghai e Tokyo. E molte società reggiane quotate hanno fatto ancora meglio dell’indice.
E’ il caso di NewPrinces, nuovo nome di Newlat, che in 12 mesi ha guadagnato il 62 per cento, spinta dalla raffica di acquisizioni culminata con l’operazione Carrefour. Vento in poppa anche per il Credem, che con un balzo del 41 per cento ha varcato la soglia dei 15 euro, superando di slancio il massimo storico del 2007. Ora il gruppo bancario di via Emilia San Pietro vale in Borsa più di 5 miliardi di euro. Picco nelle quotazioni anche per Comer Industries. Il gruppo di Reggiolo è cresciuto a sua volta del 40 per cento a 44 euro e dal momento dello sbarco a Piazza Affari ha quadruplicato il proprio valore.
Tra coloro che brindano c’è anche Iren. Dopo un 2024 senza sussulti, quest’anno il gruppo dei servizi pubblici ha messo a segno un più 32 per cento. E’ la terza società reggiana per capitalizzazione dopo Credem e Interpump. La corazzata guidata da Fulvio Montipò è in crescita dell’8 per cento sul 2024. Attenzione, però: dopo un inizio di anno difficile, dal mese di aprile ha innestato la quarta volando da 26 euro a 46.
La Borsa invece non premia Emak. Nonostante ricavi e utili in crescita, il titolo galleggia sotto quota 1 euro. Cellular Line registra un progresso dell’11 per cento a 2,5 euro, ma i fasti del 2017-2018, quando il titolo dell’azienda reggiana superò i 10 euro, sono lontani. Infine, soffre molto Landi Renzo, impegnata in una difficile operazione di risanamento attraverso la procedura di composizione negoziata della crisi. La flessione delle quotazioni è stata del 41 per cento.
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