REGGIO EMILIA – Luca Incerti cerca suo padre, o almeno il suo corpo, da oltre un anno. Da figlio e da vigile del fuoco. Nel 2007, assieme ai suoi colleghi, recuperò dal canale i ragazzi vittime dell’incidente ricordato nella lettera anonima per indicare il luogo in cui cercare suo padre Sergio, ed era in servizio questa mattina.
Dopo una prima parte di ricerche, iniziata ieri coi carabinieri alle 14 circa e terminata alle 17.30, questa mattina poco dopo le 8 la squadra di pompieri era di nuovo sul posto, in via Cella all’Oldo, per terminare di battere le sponde del canale di bonifica. I vigili del fuoco sono arrivati fino all’intersezione con il collegamento per Castelnovo Sotto, ma niente.
Una lettera anonima arrivata a noi di Telereggio ma indirizzata a Luca Incerti e firmata semplicemente “Piuma” e che abbiamo consegnato ai carabinieri ha dato per qualche ora uno spiraglio di speranza, sebbene fosse scritta da una persona che diceva di aver “visualizzato” il luogo in cui ritrovare il 79enne scomparso da casa il 29 marzo dell’anno scorso.
Forse lo scritto di un sensitivo quindi, oppure di qualcuno a conoscenza di informazioni che non vuole rivelare in maniera diretta; oppure, l’ipotesi peggiore, di un mitomane. Nel corso di quest’anno la famiglia Incerti era già stata contattata da due donne che dicevano di aver avuto visioni del corpo del pensionato. Anche quelle volte si parlava di corsi d’acqua.
Di per sé il luogo indicato è plausibile: dista all’incirca 6 chilometri dal punto in cui le telecamere pubbliche registrano Incerti per l’ultima volta, in sella alla sua bici. Sono le 10.37 del giorno della scomparsa. Il pensionato sta transitando da via della Repubblica a Cavriago ed è arrivato lì, evidentemente in preda a un’amnesia, da via Gandhi a
Reggio. E’ una persona in forze ed è abituato a girare in bicicletta, può benissimo percorrere la distanza sul rettilineo di via Cella all’Oldo.
Queste però al momento sono solo riflessioni, perché nulla è emerso dalle ricerche delle ultime ore né, al momento, ci sono molte speranze che qualcosa emerga nelle prossime. Non ci sono punti tombati, il canale è completamente all’aperto e in un anno il volume d’acqua transitato è stato enorme, tale da trascinare via tutto. I residenti hanno riferito di una manutenzione praticamente continua da parte degli operatori della bonifica, che molto probabilmente avrebbero notato qualcosa.
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