REGGIO EMILIA – Il suo volto é da giorni sulle prima pagine di tutti i quotidiani nazionali e nei servizi di tutti i canali televisivi. Lui é Davide Lacerenza, 60 anni, imprenditore, noto nel mondo delle notti milanesi, arrestato insieme alla ex compagna Stefania Nobile (la figlia di Wanna Marchi), con l’accusa di favoreggiamento della prostituzione e detenzione di droga. Nell’offerta del suo locale nel capoluogo lombardo, la famosa Gintoneria, ci sarebbero stati, secondo gli inquirenti, anche cocaina ed escort in abbondanza.
Ebbene Davide Lacerenza, tra il 2018 e il 2020, ha animato anche le notti di un locale reggiano, il Palapa di via Tenni, dove l’imprenditore, ora ai domiciliari mandava in scena il rito dell’apertura con sciabola, di costosissime bottiglie di champagne, come racconta al nostro Tg il titolare dello stesso Palapa, che é bene sottolinearlo, non é in alcun modo coinvolto nella vicenda giudiziaria: “Calcola che si aprivano bottiglie da tre o quattromila Euro, per un aperitivo o una cena c’era gente che faceva presto a spendere 10, 15, 20mila Euro“.
Poi, però, il rapporto tra il Palapa e Lacerenza si interruppe: “Mi sono accorto che non era più un divertimento, ma si rischiava di farsi male, poi io ho una moglie e dei figli, ho altri pensieri che lui non ha, non gliene fregava niente”.
Chiediamo a Taddio che effetto gli abbia fatto la notizia dell’arresto di Lacerenza e se in qualche modo si aspettasse questa inchiesta: “Per me ci hanno messo anche troppo tempo ad accorgersene. A Davide la fama ha fatto perdere la testa”.
Stefania Nobile Davide Lacerenza Notti reggiane al Palapa Il racconto del titolare Vanna Marchi