REGGIO EMILIA – Il materiale che le aziende scartano, materiale nuovo ma che comunque finirebbe nei compattatori, può avere infiniti usi diversi da quello a cui era destinato. Può in primis alimentare la creatività e la fantasia, soprattutto dei più piccoli. Ecco allora che un tubo di gomma diventa un drago da cavalcare, le stoffe una tavolozza di superfici da toccare e da ammirare, piccoli pezzi di plastica danno vita a una costruzione fantastica. Tutto questo è possibile negli spazi riqualificati dell’ex mangimificio Caffarri, oggi gestiti dalla Fondazione Reggio Children. Con ‘un salto in via Gioia’, per quattro pomeriggio da febbraio a maggio è stato possibile entrare nel mondo delle infinite possibilità. Dove tutto ma proprio tutto si può toccare. Sono stati 283 i visitatori, di cui 117 bambini e 166 adulti.
“Questi spazi sono stati progettati da Carla Rinaldi insieme agli architetti, c’è Remida, il centro di riciclaggio creativo, c’è l’atelier scintille che utilizza anche le nuove tecnologie, e i ricercatori del corso di laurea Reggio Childhood Studies svolgono le loro ricerche”, spiega il direttore generale della Fondazione Reggio Children, Cristian Fabbi.
All’ex Caffarri c’è anche uno spazio progettato insieme alla Fondazione Lego, una cucina per sedersi a un tavolo e condividere e si possono portare e scambiare libri. Durante i pomeriggi di apertura sono state anche organizzate letture animate. Anima di Remida sono le volontarie e i volontari.
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