REGGIO EMILIA – E’ ripresa con una certa consistenza, all’inizio dell’anno, l’offerta di lavoro delle imprese reggiane. Sono più di 11.300, infatti, i contratti che verranno attivati dalle imprese della provincia di Reggio Emilia nel trimestre gennaio-marzo 2020: 5.340 nel mese in corso, quasi 3mila in febbraio e poco di più in marzo.
Degli oltre 5mila ingressi previsti nel mese di gennaio, quasi 3.500 sono destinati ai giovani diplomati o in possesso di una qualifica professionale: meccanica-meccatronica-energia, amministrativo-contabile, turistico-alberghiero-enogastronomico, elettronico-elettrotecnica-informatica sono i principali indirizzi di studio richiesti dagli imprenditori, il 38% delle figure professionali ricercate all’inizio del 2020.
Le indicazioni emergono dai primi risultati del 2020, analizzati dall’ufficio Studi della Camera di Commercio di Reggio Emilia. Così come accade da tempo, anche in questo primo scorcio di 2020 le imprese reggiane continuano a riscontrare scarse disponibilità dei profili professionali ricercati sul mercato del lavoro locale, tanto che a gennaio la difficoltà di reperimento del personale ha raggiunto, in provincia di Reggio Emilia, il 42,7% contro il 37% rilevato per l’Emilia Romagna e il 33% osservato a livello nazionale.
Dalla distribuzione per gruppi professionali emerge che più di 1.900 entrate sono destinate, in gennaio, agli operai specializzati e conduttori di impianti e macchine, con una crescita di un punto percentuale – dal 35 al 36% – della quota dei nuovi ingressi in azienda per tale tipologia di figura professionale. Le richieste più numerose sono per gli operai nelle attività metalmeccaniche ed elettromeccaniche (940 contratti). Nelle professioni qualificate nelle attività commerciali e nei servizi, poi, sono previste 570 entrate per cuochi, camerieri e altre professioni dei servizi turistici.
Contemporaneamente, cresce di tre punti percentuali rispetto al 2019 la richiesta, da parte degli imprenditori reggiani, di figure con elevata specializzazione e tecnici: 27 contratti su 100 riguarderanno professioni high skills. In particolare, sono richiesti specialisti e tecnici in campo informatico, ingegneristico e della produzione (430 unità); altrettanti tecnici delle vendite e del marketing, oltre a 240 tecnici amministrativi, finanziari e della gestione della produzione. Per ricoprire tali ruoli, la laurea è il titolo di studio prevalentemente richiesto dagli imprenditori reggiani: complessivamente, la quota dei laureati dovrebbe raggiungere il 16% dei contratti firmati in gennaio.
Il diploma rimane, nel 37% dei casi, il livello di studi più “gettonato” seguito dalla qualifica professionale (28%) e dalla scuola dell’obbligo (19%).
Servizio Tg di Francesca Galafassi
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