REGGIO EMILIA – Tutti contro uno, e quei tutti indossano una divisa. Era noto che i fatti avvenuti il 3 aprile 2023 in un corridoio del carcere di Reggio – il pestaggio di un detenuto ad opera di alcuni agenti penitenziari – fossero stati in parte ripresi da una telecamera: ecco adesso quelle immagini, in un video diffuso dall’Ansa dai contenuti a dir poco forti. L’uomo, 41enne di origine tunisina che all’epoca era arrivato in via Settembrini da poco, è incappucciato con una federa. Una volta gettato a terra e immobilizzato, sono calci e pugni, ‘passeggiate’ sul suo corpo con gli scarponi d’ordinanza.
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L’aggressione sarebbe durata ben dieci minuti in due diverse fasi: dopo questo primo pestaggio, il 41enne sarebbe stato denudato dalla cintura in giù, picchiato ancora e lasciato per un’ora in isolamento. Queste sono le conseguenze del ferimento che lo stesso detenuto si procura rompendo il lavandino della cella nel tentativo di attirare l’attenzione. La procura ha chiesto per dieci agenti il rinvio a giudizio per tortura e falso, visto che tre di loro avrebbero redatto relazioni in cui si diceva che l’uomo aveva con sè delle lamette e che quella reazione sarebbe stata quindi necessaria. Ma alla procura non risulta nulla di questo. Il gip che lo scorso luglio aveva autorizzato la sospensione di alcuni degli indagati, nell’ordinanza aveva parlato di un “comportamento, da parte dei poliziotti, brutale, feroce e assolutamente sproporzionato”.
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