REGGIO EMILIA – L’ex ospedale psichiatrico del San Lazzaro è uno dei pezzi della storia di Reggio, perché l’ha attraversata; e a testimoniarlo sono gli stili architettonici che caratterizzano il complesso: esempi che vanno dagli inizi dell’800 al neoclassicismo, dal liberty al neomanierismo al razionalismo. La delegazione locale del Fai, il Fondo ambiente italiano, ha scelto di accompagnare i visitatori delle Giornate d’autunno 2020 in questa passeggiata tra i colori del parco e le diverse vite di questo luogo. “Ci sembrava giusto in questo anno così importante per la sanità pubblica, rendere omaggio con l’apertura di un luogo importante della salute, in particolare della salute mentale – spiega l’architetto Roberta Grassi, capo delegazione del Fai – e perché si prestava a mantenere le norme anticovid, oltre a essere un perfetto esempio di riqualificazione urbana”. Riqualificazione urbana che significa università: qui ha sede la facoltà di Ingegneria.
Novanta minuti di passeggiata con gli studenti dei licei reggiani a fare da ciceroni: un centinaio di giovani guide volontarie si sono alternate in due giorni. Oltre al parco, c’è stata la visita ad alcuni ambienti interni, come il museo della psichiatria nel padiglione Lombroso, oppure la sala Galloni, destinata alla socialità dei malati: “Ci sono ad esempio dei dipinti che simulano l’arrivo della ferrovia come il nuovo – spiega Nadia Ruini, del Fai – Era l’oggetto più moderno del tempo”.
O come la chiesetta nel padiglione Morel. “Stiamo cercando di valorizzarla cercando di utilizzarla come chiesa del Campus universitario”.
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