REGGIO EMILIA – “Credo davvero che ci siano cose che nessuno riesce a vedere prima che vengano fotografate”. La titolare di questa frase è Margaret Bourke-White, fotografa americana che, all’apice della carriera tra i decenni ’30 e ’50 del secolo scorso, era una delle 10 personalità più conosciute oltre oceano.
Centoventi dei suoi scatti più famosi, realizzati tra il 1930 e il 1960, costituiscono la colonna vertebrale della mostra allestita ai Chiostri di San Pietro dalla curatrice Monica Poggi e voluta da Fondazione Palazzo Magnani e Comune di Reggio. Suddivisa in sei sezioni tematiche, l’esposizione ripercorre le tappe salienti della carriera, ma anche l’umanità e la forza del suo carattere. Donna libera e anticonformista, seppe imporsi in un mondo dominato dagli uomini coniugando sensibilità artistica e coraggio civile.

Si potranno allora ammirare scatti capaci di far risaltare la complessità dell’esperienza umana: dalla fatica nei campi, al duro lavoro nelle fabbriche, dalla disumanità della guerra alla distaccata dolcezza dei volti dei bambini Inuit, dalle baraccopoli sudafricane allo sguardo mono espressivo del dittatore sovietico Stalin. Il tutto, superando barriere e confini di genere. L’esposizione sarà visitabile fino all’8 febbraio 2026.

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