REGGIO EMILIA – A terra nomi delle 46 donne uccise da gennaio in Italia. In alto le voci di donne come loro, che non possono restare indifferenti. In Piazza Prampolini decine di persone ieri sera hanno manifestato il dolore e la rabbia per quanto accaduto a Saman Abbas ma anche a tutte le altre: vittime di padri, mariti, fidanzati. “Abbiamo raccolto la sollecitazione di tante donne, e vogliamo rappresentare in questa piazza il nostro dolore, il nostro amore per Saman e la nostra rabbia per questa strage di donne – spiega Carla Ruffini dell’associazione reggiana Non una di meno – vogliamo evitare strumentalizzazioni, di chi vuole farne un caso politico”.
Accanto alle donne dell’associazione da tempo impegnata contro la violenza di genere c’erano anche altre realtà del territorio. “Siamo qui insieme per pensare, ricordare e riflettere su quello che è accaduto a Saman” spiega Carmen Marini, dell’associazione ‘Non da sola’. “Non vogliamo che succeda mai più – conclude Federica Zambelli, presidente dell’associazione ‘Città Migrante’ – combattiamo la cultura del patriarcato che uccide le donne”.
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