REGGIO EMILIA – Le chiamano “le donne del ’46”: quelle che per prime votarono in Italia. Il diritto di voto per le donne nel nostro Paese ha la stessa età della Repubblica.
Erroneamente però, si pensa che il 2 giugno 1946 fu la prima volta in cui il Gentil Sesso poté votare, invece qualche mese prima ci fu una partecipazione femminile di massa alle amministrative di quell’anno. La scelta, però, tra Repubblica e Monarchia è storica anche per questo, per l’uguaglianza di fronte al diritto del voto. Ione Bartoli, dirigente del Pci reggiano e dell’Udi, primo assessore regionale ai Servizi sociali, aveva all’epoca 16 anni.
“Me l’ho ricordo benissimo – ha detto a Tg Reggio – Mi sono alzata di buon mattino e, pur non votando, volevo essere tra colore che facevano festa. Mi sono messa fuori dall’uscio di casa e, come in una sfilata, passavano davanti a me le donne col vestito più buono. Non era uso che marito e moglie, la domenica mattina, uscissero sotto braccio insieme; quel mattino, però, lo fecero mentre andavano a votare. Per tutta la mattina, sono stata a vedere le coppie che mi passavano davanti. Con il passare degli anni ho constatato che le donne, quel giorno, avevano votato in modo autonomo e non come i loro mariti o i loro fidanzati e questo mi ha fatto molto piacere”.
Il prossimo 4 giugno Ione compirà 90 anni. Nel corso della puntata di Buongiorno Reggio di giovedì verrà trasmessa una sua lunga intervista.
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