REGGIO EMILIA – Con 520 aziende, il polo industriale di Mancasale è il cuore produttivo della provincia. Le imprese hanno lanciato un appello alle istituzioni chiedendo una maggiore attenzione a esigenze non più procrastinabili.
Le richieste all’Amministrazione comunale, di cui si è fatta portavoce Confindustria, riguardano, nello specifico, la manutenzione di strade, marciapiedi e aree verdi; la realizzazione di un parcheggio dedicato ai mezzi pesanti; il potenziamento della fornitura di energia elettrica; il completamento della copertura in fibra ottica; il potenziamento del “pacchetto sicurezza” con una maggiore efficienza della videosorveglianza e accessi controllati. Si richiedono, poi, interventi per risolvere le criticità idrauliche oltre al rafforzamento del sistetma di trasporto pubblico locale.
Per toccare con mano lo stato dell’arte, siamo andati a Mancasale e abbiamo intervistato Denis Bedeschi, legale rappresentante di Crisden Srl nonché presidente del comparto Moda di Confindustria Reggio. “Bisogna prendere dimensione di quanto possano portare 520 aziende, in termini di Imu e Irap, nelle casse comunali, ovvero decine e decine di milioni. Nella grande certezza di essere quindi ascoltati e apprezzati, noi industriali non dobbiamo aver paura di chiedere bensì di osservare il tempo che l’amministrazione ci dedica”.
Per Bedeschi, in particolare sono tre i macro temi che necessitano di approfondimento con l’amministrazione comunale. “In primis il tema sicurezza, affrontata 7-8 anni fa in modo anche innovativo. Poi, abbiamo avuto un degrado da questo punto di vista. Poi, la questione dell’elettricità che è molto importante. Qui abbiamo aziende molto energivore e, pertanto, abbiamo necessità di stare al passo. In ultimo, il tema della viabilità: io sono qui dagli anni ’80 e ciò che 40 anni fa era una visione, ora ha invece bisogno di essere aggiornato”.
Pur riconoscendo quanto già realizzato, gli imprenditori sottolineano come tali interventi siano stati parziali e non abbiano risolto le criticità strutturali di una zona nata negli anni Settanta con tanta lungimiranza ma oggi bisognosa di una manutenzione costante
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