REGGIO EMILIA – “Ci sono aziende che sono costrette a rallentare o a fermare la produzione perché non sono in grado di ribaltare sul prezzo del prodotto questi aumenti di costi“. Così il commissario straordinario della Camera di Commercio di Reggio Stefano Landi.
Le difficoltà delle aziende di fronte ai rincari delle materie prime e del prezzo dell’energia sono sempre più evidenti, in tutti i settori non solo quelli più energivori. Il 2022 era iniziato bene, con un aumento generale della produzione nel primo semestre per le imprese reggiane. “Alcuni comparti come la meccanica erano tornati anche a livello pre covid, bene anche le costruzioni”.
La disoccupazione era scesa al 4%. Ma ora quei margini in poco tempo rischiano di essere erosi, dai rincari e dall’inflazione. D’altro canto però nella nostra provincia le imprese faticano a trovare alcuni profili professionali: “I tecnici e gli ingegneri, ma anche gli operatori socio sanitari”.
La Camera di Commercio con “Pronti al lavoro”, iniziativa organizzata insieme all’Università, sta cercando di mettere in contatto i giovani laureati con le realtà aziendali. Il commissario straordinario Landi a Buongiorno Reggio ha anche rimarcato come sia fermo da tempo in Regione il percorso per la fusione della Camere di commercio di Reggio, Parma e Piacenza. “L’indicazione era novembre ma difficilmente ci si arriverà, ora poi il nuovo Governo potrebbe cambiare le cose”.
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