REGGIO EMILIA – Una riflessione profonda sul senso del presente, di come l’uomo vive un’epoca tanto difficile e perchè ci sentiamo tutti, in fondo, così scontenti. E’ il tema centrale dell’ultimo libro dello scrittore e intellettuale Marcello Veneziani dal titolo “Scontenti”. Volume che è stato presentato all’hotel Astoria di Reggio in un incontro organizzato dall’Associazione culturale Balder e dal suo presidente Marco Eboli che ha condotto il dialogo in un pomeriggio culturale che ha richiamato oltre 150 persone.
Ma chi sono oggi gli scontenti? “Sono la maggioranza sommersa del nostro paese -ci spiega Veneziani- e forse della nostra Europa. Sono scontenti perchè hanno aspettative che sono molto superiori rispetto alla realtà. Vivono ma sono preoccupati dal futuro, dalle incognite dell’economia e della crisi energetica, temono le guerre e le pandemie, vivono cioè il futuro più come paura che come promessa”.
Nel libro Veneziani traccia anche le differenze tra lo scontento e il depresso, l’infelice, il malinconico. Un sentimento di scontentezza che racchiude in sé una doppia lettura. Una prospettiva negativa se la si vive come condizione finale e definitiva dell’essere umano incapace di intravedere un futuro. Al contrario, un’angolazione positiva se invece rappresenta la molla e la motivazione per cambiare le cose, interpretare in modo costruttivo la propria esistenza, la propria professione così come l’impegno politico, l’afflato artistico e il lavoro intellettuale.
Gli scontenti sono esseri umani indispensabili, rassicura Veneziani, perchè il mondo in fondo cammina sulle loro gambe.
“Sono una marea sommersa – aggiunge lo scrittore – e io cerco nel mio libro di analizzare le ragioni della scontentezza, capire se ci sono precedenti, capire quali sono gli autori che più hanno indagato nella scontentezza e cercare alla fine di prospettare qualche soluzione, qualche ipotesi o vedere il lato positivo della scontentezza”.