REGGIO EMILIA – “E’ stata accesa una volta in 15 giorni e dai filmati abbiamo verificato come non ci fossero reati, e abbiamo cancellato le immagini”. Debutto soft per le bodycam, come conferma il comandante Stefano Poma, le telecamere in dotazione alla Polizia Locale di Reggio, installate dallo scorso 11 marzo sulle divise degli agenti in pattuglia esterna. Sono 70 quelle a disposizione del corpo.
La registrazione delle immagini inizia solo nel caso in cui l’operatore di Polizia locale attivi manualmente il dispositivo, informando, quando le circostanze lo consentono, l’utenza dell’avvio delle riprese. L’utilizzo dei dispositivi non è discrezionale, ma finalizzato all’eventuale ripresa di situazioni di criticità: un presunto pericolo per gli operatori, la sicurezza o la tutela della pubblica incolumità. E’ l’operatore a interrompere la registrazione quando non dovessero più sussistere le circostanze che hanno portato all’attivazione del dispositivo. “Gli operatori sono più tranquilli, sono sicuri, e credo sia una bella azione di trasparenza anche nei confronti dei cittadini”.
Con le manifestazioni all’aperto le bodycam sono destinate ad essere utilizzate con sempre più frequenza: “Quando ci sono manifestazione ci sono situazioni di una confusione tale che qualche volte producono situazioni se non di conflitto, di discussione”.
Le immagini, che possono essere visionate solo dal personale autorizzato e non dallo stesso agente che ha effettuato la registrazione, rimangono a disposizione del Comando e dell’autorità giudiziaria per le verifiche del caso e per procedere contro un eventuale reato. Nel caso invece cadessero le ipotesi di reato il filmato viene cancellato automaticamente.
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