REGGIO EMILIA – C’è la bambola Audrey Hepburn, con l’indimenticabile tubino nero firmato Givenchy. Un’altra indossa una delle creazioni del sarto architetto Roberto Capucci. Ci sono ispirazioni, fantasia e creatività nel progetto “una bambola dal grande cuore” promosso dalle associazioni che operano al Core.
Le sagome in compensato, di 50 oppure 80 cm, possono essere ritirate nella sede di Andos in via San Giuseppe 1, per ora il martedì e il venerdì mattina dalle 10.30 alle 12.30. Finora, ne sono state distribuite circa 250 e un’ottantina sono già state terminate. L’obiettivo è arrivare a mille bambole, che poi saranno vendute in occasione di un evento pubblico. “Queste bambole dal grande cuore verranno adottate da chi le acquisterà per aiutare la ricerca, per portare un aiuto concreto alla ricerca del nostro ospedale”, ha detto Emma Bernini, presidente di Aibat.
“Abbiamo previsto di produrre a parte le bambole normali – ha aggiunto Roberto Piccinini, coordinatore di Senonaltro – una serie di pezzi speciali cercando di farle adottare da artisti e stilisti e creativi, vorremmo fare un’asta in primavera”.
Associazione dei pazienti tiroidei, mogli dei medici, “il giorno dopo”, Senonoaltro, Andos e Vittorio Lodini le realtà promotrici di un progetto dedicato soprattutto alle donne: “Vedono il risultato di creare questa bambola a suo gusto e suo piacere, qualcuna scarica anche qualcosa su internet. E’ una soddisfazione unica, unisce le donne in questo momento brutto”, le parole di Daniela Bernardi, vicepresidente di Andos.
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